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1. Uomini in movimento oggi

Uomini in movimento oggi: migranti, profughi, rifugiati Clicca sull'immagine per ingrandire
Fonte: C. Tincati – M. Dell’Acqua, Geomagazine LIVE. Geografia per l’attualità, Bruno Mondadori, Milano 2009, pp. 136-137; rielaborazione grafica a cura del Laboratorio cartografico dell’Università di Verona

Presentazione

Questa carta tematica evidenzia l’ampiezza e la complessità dei flussi migratori nel mondo contemporaneo utilizzando colori diversi per segnalarne le principali caratteristiche. Non ha elementi quantitativi interni, ma affianca una tabella (in alto a destra) che contiene le cifre dei principali flussi migratori (fonte ONU, Trends in total migrant stock) divise per aree di accoglienza. I diversi colori sottolineano diverse direttrici di spostamento e diverse aree di destinazione, ciascuna caratterizzata da proprie specificità.

Nel titolo, accanto all’espressione migranti, sono presenti le parole profughi e rifugiati, ad indicare categorie precise di individui costretti ad allontanarsi forzatamente dalla loro terra di nascita e residenza per sfuggire a conflitti militari o etnici, dittature, catastrofi naturali.

Domande

  1. Che tipo di carta è?
  2. Che cosa indicano i diversi colori?
  3. Cosa contiene la tabella in alto a destra e da che fonte proviene?
  4. Il titolo fa riferimento a tre tipologie di movimento di popolazione: quali sono e che caratteristiche hanno?

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Descrizione e Analisi

Questa raffigurazione è una carta tematica, cioè un tipo di rappresentazione cartografica che ha una base geografica semplificata (in questo caso un planisfero grigio con marcatura dei confini politici degli stati) sulla quale vengono segnati, mediante una simbologia specifica, fenomeni di tipo qualitativo o quantitativo.

Non ha elementi quantitativi interni, ma affianca una tabella che contiene le cifre dei principali flussi migratori aggiornate al 2006 (fonte Onu, Trends in total migrant stock) divise per aree di accoglienza. Nell’ordine l’Europa e l’America settentrionale hanno i flussi più alti.

La carta evidenzia la complessità dei flussi utilizzando colori diversi.

Le aree marcate col colore verde mostrano le due grandi zone che attirano quasi la metà dei flussi migratori internazionali, cioè l’Europa e l’America del nord (cfr. la tabella in alto, fonte ONU, che ne dà l’ampiezza quantitativa)

Le aree marcate col colore rosa mostrano i tre poli di attrazione del mondo asiatico, costituiti da Hong Kong, il Giappone e gli stati del Golfo Persico.

In entrambi i casi si tratta di regioni ad economia avanzata che hanno bisogno di ricorrere a manodopera straniera in settori e attività per cui non trovano forza lavoro locale. L’attrazione esercitata da questi paesi è uno degli elementi di forza che stanno alla base delle migrazioni internazionali, e ciò aumenta con il divario tra paesi ricchi e paesi poveri. Le motivazioni economiche spesso si associano anche ai bassi indici di natalità dei paesi più sviluppati e agli alti indici di natalità dei paesi più poveri.

Le aree marcate con i colori blu e arancio riguardano America Latina e Africa centro-meridionale, zone complessivamente più povere o in via di sviluppo e caratterizzate da un forte aumento demografico. Vediamo che buona parte dei flussi migratori attivati da queste zone sono assorbite all’interno dei rispettivi continenti, circostanza che consente un minore sradicamento e la possibilità, anche per i più poveri, di spostarsi senza intraprendere viaggi lunghissimi e senza perdere del tutto legami forti come quelli religiosi o linguistici. Vediamo anche che il volume complessivo di questi spostamenti è minore rispetto a quello realizzato dai paesi avanzati; l’esplosione demografica del sud del mondo non si è tradotta quindi – nonostante il diffuso pregiudizio contrario – in una migrazione di massa verso le aree industrializzate del Nord del mondo, ma si è risolta in ambito continentale.

Le aree marcate con il colore grigio evidenziano le maggiori direttrici di movimento dei clandestini, orientate prevalentemente verso il Mediterraneo e il Mar dei Caraibi. Gli enormi flussi migratori della fine del XX secolo verso Europa e Nord America hanno infatti indotto molti paesi a porre delle limitazioni all’accoglienza, e ciò ha dato vita al fenomeno degli ingressi illegali, spesso realizzati mediante viaggi lunghissimi, costosi e insicuri, gestiti da organizzazioni criminali. Oggi la tratta di esseri umani è considerata la terza voce del commercio illegale internazionale (dopo droghe e armi).

L’area dell’Oceania è marcata col colore viola e mostra come questa terra sia oggi meta di flussi limitrofi, provenienti dall’est e su-est asiatico, dopo che queste terre sono state a lungo il punto di arrivo degli europei, soprattutto a seguito della scoperta dell’oro nell’Australia Occidentale sul finire del XIX secolo.

Infine le frecce di colore giallo mostrano un fenomeno nuovo, oggi in continuo aumento, vale a dire la migrazione di individui qualificati, spesso studenti o laureati che si spostano all’estero per perfezionare i loro studi, migliorare la preparazione tecnico-professionale e per trovare sbocchi lavorativi di alto livello non disponibili in patria.

Nel titolo, accanto alla parola migranti, compaiono altri due termini collegati persone oggi in movimento sul pianeta per motivazioni diverse.

Infatti oggi ben 15 degli oltre 190 milioni di migranti sono profughi, cioè individui costretti ad allontanarsi dalla loro terra di nascita e residenza per sfuggire a conflitti militari o etnici, dittature, catastrofi naturali. Si tratta di migrazioni forzate, mai individuali, che si dirigono di solito verso i paesi confinanti e che spesso coinvolgono le componenti più deboli come donne e bambini o gruppi etnici minoritari. Essi talvolta diventano rifugiati, cioè chiedono rifugio in un paese straniero al quale domandano di ottenere asilo politico.

L’ Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) è l’organizzazione internazionale che, come Agenzia dell’ONU, dal 1951 fornisce protezione e soccorso ai rifugiati. Il suo mandato originario era limitato ad un programma di tre soli anni, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, ma la persistenza e la gravità del problema lo ha reso permanente

Scheda lessicale

(le definizioni sono tratte da G. Devoto – G.C. Oli, Vocabolario della lingua italiana, Le Monnier, 2009)

MIGRANTE = persona che si sposta alla ricerca di migliori condizioni di vita

CLANDESTINO = persona che è entrata illegalmente in un paese e che vi vive senza i documenti necessari.

PROFUGO = persona costretta ad abbandonare la propria terra, il proprio paese, la patria, in seguito a eventi bellici, a persecuzioni, oppure a cataclismi

RIFUGIATO = persona che, in seguito alle vicende del proprio paese, ha ottenuto asilo politico in un paese straniero

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