Professore | Studente

6. La giornata internazionale del migrante

"In occasione della Giornata Internazionale del Migrante e in prossimità dell'inizio del nuovo anno, che segna anche il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia, rivolgo un saluto augurale ai molti emigrati italiani all'estero e ai loro discendenti, e ai tanti stranieri immigrati nel nostro Paese. L'Italia si caratterizza per il fatto di essere una terra di migranti […] Con il tempo l'emigrazione italiana si è notevolmente ridotta, ma non è mai cessata e, anzi di recente ha registrato una ripresa. Tuttavia il carattere della nostra emigrazione è profondamente mutato. I nuovi emigrati sono solo marginalmente lavoratori poco qualificati. A lasciare il nostro paese non solo per determinati periodi, ma definitivamente, sono spesso brillanti laureati e ricercatori, tecnici, imprenditori, personale altamente qualificato […] Mi auguro che i nuovi, come i vecchi emigrati italiani, si trovino a loro agio nei Paesi dove vivono, studiano, lavorano, che non siano oggetto di pregiudizi e discriminazioni, che possano realizzare i propri progetti e contribuire al benessere di questi Paesi. Spero soprattutto che l'Italia possa dimostrarsi capace di invogliarli a rientrare, che possano trovare in Patria gli stessi supporti e le stesse opportunità che li hanno motivati a vivere altrove.

Ma l'Italia è oggi soprattutto un Paese di immigrazione. Un'immigrazione che costituisce ormai parte integrante della popolazione. Sono già molti i figli di immigrati nati qui, è ampia la presenza di bambini e ragazzi nelle scuole, sono numerosi gli immigrati che comprano casa. L'immigrazione contribuisce a ridurre carenze di popolazione in età produttiva e di manodopera, in particolare per alcuni tipi di lavori e di qualifiche. Solo la presenza di immigrati consente alle imprese di produrre e alle famiglie di essere aiutate nella cura dei propri cari. Inoltre gli immigrati rappresentano oggi una quota significativa non solo dei nuovi occupati, ma anche dei nuovi imprenditori. Bisogna ricordare sempre questi dati fondamentali. Non si devono sottovalutare le difficoltà da affrontare e i problemi da risolvere, ma questa attenzione non deve oscurare l'imprescindibile contributo che l'immigrazione sta dando e darà al nostro Paese e l'esigenza di facilitare l'integrazione fondata sul rispetto reciproco, sul riconoscimento dei diritti di quanti sono giunti in Italia e vi risiedono laboriosamente osservandone le leggi".

Roma, 18 dicembre 2010

Fonte: http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=11118 : messaggio del Presidente della repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in occasione della "Giornata Internazionale del Migrante".

Presentazione

Il testo riporta alcuni passi rilevanti del discorso tenuto dal Presidente Napolitano in occasione della ricorrenza dell’ International Migrants Day.

Nel 2000 l’ONU ha istituito la “Giornata internazionale del migrante” con l’obiettivo di marcare l’importanza della conoscenza e del rispetto dei diritti fondamentali dei tanti individui che oggi come in passato lasciano la loto terra di origine per cercare migliori condizioni di vita e nuove opportunità di lavoro, un fenomeno che proprio negli ultimi decenni ha visto una crescita fortissima in tutto il mondo. Per celebrare questa Giornata è stata scelta la data del 18 dicembre, volendo richiamare il giorno in cui, nel 1990, l’ONU ha adottato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, uno dei trattati internazionali relativo ai diritti umani più importanti, ma paradossalmente meno ratificati dai diversi stati. Oggi infatti, a più di 20 anni dall’approvazione, meno di 50 nazioni hanno ratificato la Convenzione e si tratta di paesi in via di sviluppo, generatori di flussi migratori, mentre mancano gli stati-destinazione, tra cui tutti i membri dell’Unione Europea.

Domande

  1. Quando e da chi è stata istituita la Giornata internazionale del migrante?
  2. Perché il Presidente della repubblica ha inviato un messaggio istituzionale su questo tema il giorno 18 dicembre?
  3. Cos’è la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie?
  4. Che vicende ha avuto la Convenzione e quanti stati l’hanno ratificata?

Cercare risposte alle domande nella visualizzazione "profesore".


Descrizione e Analisi

Giorgio Napolitano (undicesimo presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 2006 per un settennato) ricorda con questo testo un’importante ma spesso dimenticata ricorrenza internazionale.

La giornata internazionale del migrante è stata istituita dall’ONU nel 2000 e si celebra in tutto il mondo il 18 dicembre per richiamare la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie adottata, sempre dall’Assemblea dell’ONU, il 18 dicembre 1990.

Questa Convenzione è un documento internazionale che specifica in maniera dettagliata, con riferimento ai lavoratori migranti e alle loro famiglie, i diritti già contenuti nella Dichiarazione Universale dei diritti Umani del 1948. Divisa in 93 articoli, è stata emanata dopo molte difficoltà e 10 anni di lavoro, ed è entrata in vigore solo il 1° luglio 2003, dopo l’adesione del 20° stato (in base all’art. 87, infatti, la Convenzione entra in vigore solo tre mesi dopo la data di licenziamento del 20° strumento di ratifica). Ad oggi, l’hanno firmata solo 44 paesi e, nonostante sia stata teoricamente adottata in sede ONU a larga maggioranza, nella pratica non è ancora stata sottoscritta da nessuno dei principali paesi di immigrazione (UE, USA, Australia). Anche l’Italia quindi non ne risulta vincolata.

Per la prima volta questa Convenzione ha fornito una definizione internazionale di ‘lavoratori migranti’ (art.2) stabilendo standard condivisi per il loro trattamento (non essendo cittadini dello stato in cui lavorano, costituiscono infatti una categoria bisognosa di tutela), cercando di prevenirne lo sfruttamento, garantendo loro i diritti umani (in base ai principi di uguaglianza e non discriminazione), fornendo indicazioni agli stati per il rispetto di tali diritti e per lo sviluppo di adeguate politiche del lavoro.

La ratifica comporta per gli stati firmatari il riconoscimento dei diritti umani fondamentali e inalienabili dell’immigrato e della sua famiglia , abbandonando politiche che non riconoscono l’immigrato come soggetto ‘umano’ ma solo come elemento produttivo. Questo fatto, unito ad alcune tutele che la Convenzione offre anche a immigrati in situazione irregolare, spiega la resistenza di molti paesi ad accettarla al proprio interno.

In Italia (“terra di migranti” in più dimensioni, come ricorda nel messaggio il Presidente della Repubblica), nonostante il grande dibattito sui temi dell’immigrazione, si è parlato finora poco di questa Convenzione; è compito anche della scuola promuoverne la conoscenze e sensibilizzare i giovani su questo argomento, incoraggiando atteggiamenti di convivenza civile sulla base dei valori umani fondamentali

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